Domenica 1° dicembre, a quasi 11 anni dalla sua scomparsa, i volteggiatori della nostra Regione si sono stretti intorno al ricordo di Barbara Morani per la tappa finale del Memorial a lei dedicato. Ancora una volta, ad ospitare questa finale è stato il 4° Reggimento Carabinieri a cavallo che, a dimostrazione di una particolare attenzione per la nostra disciplina, ga messo  a disposizione la propria struttura con il meraviglioso maneggio coperto, che è senza dubbio la location ideale per disputare una gara di volteggio in questa stagione.

In rappresentanza del Comitato Regionale FISE Laziola consigliera Sig.ra Eugenia Franchetti, che ha assistito alle ultime fasi della gara e partecipato alle premiazioni. La sua presenza testimonia la considerazione che viene rivolta a questa manifestazione dalla Federazione e in particolare dal Comitato Regionale, il quale ha sempre sostenuto, anche in modo tangibile, l’organizzazione delle tappe del Trofeo.

Come ricordato nei saluti finali dal Referente Volteggio del C.R. FISE Lazio Mauro Benvenuti, la nostra Regione è quella che nel 2024 ha organizzato in autonomia il maggior numero di concorsi di volteggio, ovvero le tappe di marzo e aprile, il Campionato Regionale a maggio ed infine questa bellissima finale, nella quale abbiamo potuto registrare una grande partecipazione con quasi 70 partenti, tutti appartenenti a circoli del Lazio. Questi dati, sicuramente positivi, da un lato evidenziano una sorta di isolamento che a volte la nostra Regione subisce in quanto lontana dal baricentro della disciplina stabilmente situato a nord del Po, ma dall’altro testimoniano il piacere e la voglia di tecnici e volteggiatori di gareggiare e la volontà di mettersi sempre in gioco, seppure in un periodo dell’anno lontano dalle gare che contano.

In tale contesto il Trofeo “Memorial Barbara Morani” si sta sempre più rivelando un’ottima soluzione e un’opportunità, perché di fatto offre a tutti, soprattutto al settore ludico e integrato e ai circoli meno numerosi e con minori velleità agonistiche, la possibilità di portare i propri atleti in gara senza dover affrontare faticose e onerose trasferte.

Nella significativa partecipazione generale un dato degno di nota,che va oltre l’agonismo della competizione, è la considerevole presenza di atleti iscritti nella categoria F Open, ovvero quella dove gli atleti disabili possono partecipare individualmente, o in squadra con atleti normodotati, ma con classifica ex equo. Sono stati ben 13 i partenti in questa categoriache sono saliti a turno sul primo gradino del podio perché tutti allo stesso tempo non ci stavano, per mettere al collo la loro meritatissima medaglia d’oro. Gli atleti della F open unitamente alle 5 squadre che hanno preso il via nelle altre categorie integrate, sono l’esempio, in questo momento unico in Italia, che il volteggio può essere realmente uno sport inclusivo.

Per quanto riguarda i risultati, sono sei le società che hanno preso parte a questa finale. Vincitrice, ormai scontata, del Trofeo Il Sagittario di Mauro Benvenuti con 206 punti, secondi classificati, con 114 punti, i padroni di casa del 4° Reggimento Carabinieri a cavallo alla guida dei tecnici Francesca Tedeschi e Silvia Damasco, al terzo posto l’Equisense di Barbara Serra che totalizza 54 punti e quarta, con 36 punti, Hakuna Matata di Francesca Sansone. Fuori dal podio del trofeo, solo perché non hanno partecipato alle tappe di qualifica, troviamo Sughereta San Vito di Ida Brancaleone e il Pony Club l’Olivum che si ri-approccia al volteggio grazie alla volontà dell’istruttrice Giorgia Valente.

Delle 12 categorie disputate nella tappa finale 6 sono state vinte dal Sagittario (Individuale 2*, Individuale D femminile, Pas De Deux D, Individuale Open, Squadra L e Squadra F), 4 dal 4° Reggimento Carabinieri a cavallo (Individuale 1* femminile, Individuale 1* maschile, Squadra E, Squadra F Integrata), 1 da Hakuna Matata (Squadra E Integrata) e 1 da Equisense (Squadra F Open). 

Le classifiche: 

Quella di domenica è stata una giornata di sport e agonismo, ma anche e soprattutto di inclusione, divertimento e collaborazione tra circoli, atleti e genitori. Questa è l’eredità più bella e significativa che Barbara Morani ha lasciato al “nostro” volteggio.

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