Un banco di prova?
"Valeria Michelangeli e Berlina M: Quando una visione prende forma"
A cura di Giulia Iannone
Oltre le medaglie, oltre le classifiche ed i podi che osserviamo concretamente, ci sono storie, incontri, ore di lavoro, di sacrifici, sconfitte e delusioni. Nuove partenze, piccole conquiste, il valore dell'insegnamento, il ruolo invisibile e fondamentale del "Maestro". Tutto quello che non avete visto della medaglia d'argento vinto in Gran Premio all'Horses Riviera Resort sabato 17 dicembre 2016.
"Appena fatta la ricognizione di quel percorso, ho avuto chiaro ed inspiegabile il presentimento che fosse stato disegnato per Berlina M Romagnolo Z" così ha iniziato a raccontare Valeria Michelangeli di rientro dalla trasferta all'Horses Riviera Resort, luogo nel quale sabato 17 dicembre 2016 ha conquistato la medaglia d'argento nel GP 150 del Concorso A5*. Una soddisfazione speciale e differente vista la bella storia equestre che si cela dietro questo risultato apparentemente di routine per una ragazza che, giunta all'ultimo anno Young Riders, di gare e risultati ne ha avuti tanti. Ma in equitazione non è solo il colore della medaglia che si porta al collo a fare la differenza, è il valore intrinseco ed intangibile di quel cavallo che è protagonista della storia: "invisibile" agli occhi di tanti eppure "importante" solo per alcuni. " c'era una linea molto tecnica del percorso che rappresentava la chiave di volta di tutto il tracciato, l'abbiamo studiata benissimo con il mio coach Piero Coata : triplice- tavola-oxer. E' stato lì che hanno sbagliato molti cavalieri. Ed è stato lì che abbiamo capito che avremmo fatto la differenza organizzando al meglio questa parte, perché dopo arrivava la doppia gabbia... il primo giro è andato molto bene perché la cavalla è partita subito alta e disponibile. Per organizzare le linee tecniche ho indugiato forse troppo! Sono stata attenta a rimettere un tempo di galoppo dove serviva, ma soprattutto, ho seguito alla lettera tutte, ma proprio tutte, le indicazioni del mio coach. Nonostante la penalità di fuori tempo, sono rientrata nella seconda manche e per lungo tempo sono rimasta l'unica ad aver fatto netto agli ostacoli. Sono partita per il secondo giro e vista la penalità per il tempo non potevo esagerare quindi ho pensato più a fare zero che a spingere" così ci ha raccontato con grande dovizia di informazioni l'amazzone allieva di Piero Coata e poi ha aggiunto" ma non sono andata piano! Diciamo che la cavalla per come è costruita risulta un po' lunga di schiena e fa fatica a girare, ma ci stiamo lavorando, sta acquisendo agilità e scioltezza. Vedremo in proseguo ma posso dirvi che non è facilissimo andare veloce per il momento! Certo puntavo all'oro ma devo dire che Roberto (Turchetto, ndr) è stato veramente molto rapido quindi onore al merito! ". Incredulità e gioia sul podio, poi l'amazzone umbra di nascita, ha anche ironizzato su quel cerotto che campeggia ben evidente sul suo naso e che ha reso indimenticabili le foto di questa premiazione importante "Non ho compreso a pieno di essere salita sul podio grazie a questa bella performance. Me ne sono accorta il giorno dopo! Tutti mi hanno chiesto se quel cerotto che porto servisse a migliorare la prestazione dal punto di vista respiratorio o se fosse il segno evidente di un avvenuto ritocco al naso...nulla di ciò! Mercoledì prima della partenza, per lavorare ancora, con maggiore attenzione, sotto l'occhio vigile del mio istruttore Piero, la cavalla ha un po' reagito alla mia gamba sul costato, ed ha deciso bene di darmi una testata. Ho trascorso il mercoledì sera al pronto soccorso e per fortuna non ho nulla di rotto. In compenso la baia Zangersheide si è fatta subito perdonare con questa trasferta indimenticabile". Valeria Michelangeli, classe 1995, vive da due anni e mezzo in provincia di Roma, e collabora in scuderia da Piero Coata " ho deciso dopo la maturità di andare a montare da Piero Coata: nella sua scuderia posso fare molta esperienza ed essere seguita da un tecnico di indubbie capacità tecniche ed umane. . Una splendida occasione per una appassionata come me di cavalli nell'ottica futura di poter trasformare la mia passione in una attività lavorativa nel settore equestre. I miei genitori mi hanno dato la possibilità di farlo e così sono partita. Da circa un mese sono anche tesserata con la mia nuova regione che mi ospita, ossia il Lazio". Dopo tutto questo doveroso preambolo del dopo gara, con i commenti di rito che non potevano mancare nella nostra conversazione, giungiamo a parlare dell'incontro tra Berlina M Romagnolo Z e di come sia capitata tra le mani di Valeria" dobbiamo tornare al giugno del 2016, quando dopo lo Csio di Vierden il mio cavallo di punta, Uran, subisce un infortunio in gara. Rimango a piedi. Non avevo, a questo punto, grosse aspettative per terminare la stagione agonistica. Quello che dovevo fare, bene o male, lo avevo portato a termine. Mi rassegnavo pur con entusiasmo ad ultimare l'anno con i cavalli giovani che già montavo, assegnati in lavoro, da Piero. Questo luglio stavamo preparando un nazionale a Narni ed il mio istruttore montava già da due settimane Berlina perché aveva in mente di portarla lui in gara. Poi invece la cavalla è stata affidata a me, proprio per quel concorso, ossia l'ho montata il mercoledì prima della gara e sono subito scesa in campo gara: 130, 140 e poi 1,45 riportando un errore in ciascuna giornata. E da allora ho continuato a montarla in sinergia con Piero, che mi aiuta a lavorarla, soprattutto in piano, perché la cavalla è un po' grande ed io da sola farei fatica a riunirla. Però piano piano le soddisfazioni sono subito arrivate perché la cavalla si concentra e si esprime molto bene, specie quando le altezze degli ostacoli si fanno più interessanti". Berlina M Romagnolo Z è stata comprata nel 2011 da Piero Coata all'allevamento Romagnolo. L'ha montata per un po' Luca Coata affrontando le gare dei 5 e dei 6 anni. Poi è passata sotto la monta di una altra allieva della scuderia i Pioppi. " La cavalla ha un carattere particolare" sottolinea Valeria, con grande coinvolgimento e partecipazione che si evince dalla voce, come se fosse davvero orgogliosa e felice di questa evoluzione tecnica e muscolare e morale della cavalla che si sta trasformando tra le sue dita grazie soprattutto alle linee guida dell'istruttore Piero Coata verso il quale nutre profonda stima e fiducia" è brava ed educata nella gestione da terra. Montata risulta caratteriale, con una buona dose di personalità, complessa, esigente nella monta, non calda, con una bocca particolare, impegnativa da riunire. In percorso mette tanta grinta, ha una voglia matta di fare, di saltare. Credo di aver ricevuto un grande dono dal mio Maestro quest'estate: tra tanti ha scelto me per portare avanti questa cavalla speciale ed esigente. Lo definirei un banco di prova, un test da sostenere per fare esperienza, forse per vedere di che pasta sono fatta come futura amazzone. Un bel carico di responsabilità da portare ogni volta però! Una grande occasione, per me, penso spesso." Una grande occasione riflettiamo, per la cavalla e per la giovane ragazza che dell'equitazione mostra di aver percepito il valore pregnante dell'insegnamento, della gara come momento espressivo per crescere e per maturare tecnicamente ed anche umanamente" ripensando alla storia di questa cavalla... Nessuno ci aveva creduto abbastanza, ovviamente eccetto Piero, che aveva avuto una visione. Si vedeva chiaramente che Berlina era dotata, aveva forza e struttura e mezzi ma non si trovava la strada interpretativa o forse il giusto connubio che, con il giusto tempo, avrebbe mescolato ed armonizzato tutti gli elementi. Solo Piero credeva che un giorno questa cavalla avrebbe potuto fare queste gare e forse ha voluto fare questa prova con me, perchè penso, anzi spero, che in cuor suo confidi almeno un po' nelle mie potenzialità."
Il lavoro in equitazione presuppone una bella dose di rischio e di intuito, che ben si combina con impegno, dedizione, coerenza, il giusto tempo, sensibilità, metodo, fiducia e comprensione. La cavalla olandese del 2008, mentre attendeva la sua grande occasione in questo percorso di esperienza, ha trovato se stessa, ha tirato fuori quella scintilla "grezza" che faceva fatica a tradursi in performance atletica. " Non credo che si possa parlare di una cavalla tardiva" ha detto la Michelangeli" credo solo a questo punto che stesse cercando qualcuno che la capisse veramente, che sapesse accogliere il suo modo di essere. Le mancava il binomio. La bravura del mio Maestro è stata quella, a mio modesto sentire, di aver individuato in me la persona utile per rispondere all'esigenza emotiva della cavalla. Inizio a capire di quante sfumature è fatta l'equitazione. Se non fossi stata io la persona utile in questo frangente a far emergere la cavalla per trasformarla da bruco in crisalide non mi sarebbe mai stata affidata! . Era tempo di trasformare i buoni risultati in qualcosa di più brillante. Berlina ha ancora bisogno di sperimentare, conoscere, sbagliare didatticamente, canalizzare la forza all'interno del metodo". In chiusura di questa lunga e sensibile chiacchierata l'amazzone 21enne ha rivolto il suo ringraziamento al suo istruttore "doveroso il mio grazie a Piero che mi ha dato l'opportunità di montare una cavalla così mettendomi alla prova, credendo in questo ensamble da subito, con consapevolezza, certo che la cavalla si sarebbe espressa prima o poi. Sono fiduciosa ed ansiosa di andare avanti perché sento che la strada didattica che stiamo percorrendo è solida, coerente costruttiva ed interessante. Ora sono molto curiosa di capire dove potremo arrivare. Forse al campionato italiano senior? Lo scopriremo solo con il giusto tempo".
Ci sono molti modi di arrivare sul podio: per caso, per fortuna, per sbaglio, per una conferma, per una risposta, perché si è intrapreso un cammino didattico. A volte ci si arriva perché si è parte di una "visione": qualcuno prima degli altri, ovvero la terza ala del binomio che è l'istruttore, ha intravisto una scia di luce utile all'allievo ed utile ad un cavallo per farlo uscire da un temporaneo cono d'ombra.