“NON SONO PARTITO PER VINCERE!”
EDOARDO TOMMASO FOCHI si racconta dopo il bronzo ottenuto su Qaro Dan al Campionato Regionale indoor 2016 A cura di Giulia Iannone
“Emozione assolutamente nella norma! Il mio cavallo ha saltato bene. Durante i tre giorni abbiamo avuto un crescendo di prestazione perché il primo giorno mi pare di aver chiuso al settimo o ottavo posto , in seconda giornata sono salito un po’ di posizioni ed il terzo giorno ho confermato , sempre con doppio netto, la prestazione positiva del cavallo tanto da arrivare al termine del campionato ad occupare il terzo gradino del podio “. Questo il commento del 54enne cavaliere romano, Edoardo Tommaso Fochi, che si è colorato di bronzo al recente campionato Regionale indoor 2016 tenutosi a Casale San Nicola la scorsa settimana. “Non sono partito per vincere, ma per riprendere a lavorare con il mio sauro sella francese” ha continuato a commentare Fochi” sono stato 3 mesi fermo con questo cavallo perché non era stato bene per via di una allergia che ha determinato una problematica respiratoria. Lo scorso dicembre al regionale rientravamo in gara dopo un periodo di stop. Due settimane prima avevo fatto un altro piccolo concorso di preparazione a Casale San Nicola e poi ho preso parte al Campionato. Ci eravamo fermati a luglio con Qaro”. Una meravigliosa conferma di feeling tra Edoardo e Qaro Dan. Ecco come ci descrive il sauro francese del 2004 “ è con me in scuderia da quando ha 5 anni. Oggi ne ha 12 di anni. L’ho preparato personalmente e seguito in tutto il suo iter di cavallo giovane : sono stato il suo unico cavaliere, da quando era appena domato! E’ sempre stato con me. Stiamo parlando di un cavallo particolare, un po’ caldo. Abbiamo davvero una bella sintonia e confidenza reciproca. “ Quanto ad esprimere una impressione sul GP 135 del sabato, pronta la risposta “ Era veramente tecnico. Le distanze erano abbastanza complicate , i salti erano molti vicini, non si poteva lasciare nulla al caso. Il mio sauro ha risposto bene nonostante prediliga campi molto grandi come il campo verde di Arezzo. Però si è trovato bene. Di solito saltiamo poco negli indoor. Ho affrontato questo appuntamento di dicembre solo per verificare lo stato di forma e rientrare in gara insieme. Non avevo gli occhi puntati sulla classifica del campionato. Ho portato avanti la gara solo cercando di fare sempre zero e basta. Infatti, se non sono salito di medaglia è perché , nonostante abbia fatto sempre zero tutti i giorni, sono andati avanti calmo e tranquillo nei tempi. Ho cercato solo il percorso netto, che è stato ottenuto…non ho mai cercato il risultato”! Ultimo appuntamento della stagione 2016, il cavallo ripetiamo, usciva da una convalescenza abbastanza lunga. Edoardo Fochi ed il suo cavallo di punta ricomincerà nel 2017 probabilmente ancora a Casale San Nicola per poi puntare all’evento di rilievo della primavera ossia il Toscana Tour cui prende parte ogni anno : almeno tre fasi delle 5 in programma in quel palinsesto.
Edoardo Tommaso Fochi, classe 1962.
A cavallo sin da subito. “mio nonno aveva un allevamento di cavalli da corsa, mia madre e le sue sorelle montavano all’inglese e prendevano parte a gare di salto ostacoli. Il cavallo era di casa , sono cresciuto con loro, mi ci sono trovato, mi sono appassionato ed alla fine sono parte della mia vita. Sono la mia vita!” . Suoi maestri indimenticabili sono stati il compianto Mario Maini e Bruno Scolari. Ha montato tanto anche con Duccio Bartalucci e Giorgio Nuti. Poi Edoardo Fochi ha creato una sua piccola scuderia privata a Tragliatella ed ha continuato l’attività da professionista nella veste di cavaliere ed istruttore da solo. Il cavallo del cuore della sua carriera si chiama “ Pilot van de Varent” con cui ha partecipato a parecchie gare internazionali, anche fuori dell’Italia. E’ sceso in campo anche ai Campionati del Mondo dei Giovani Cavalli a Lanaken. Ha sempre montato cavalli giovani da portare avanti: non ha mai comprato un cavallo di esperienza “già pronto”. Il momento più bello in carriera appartiene al 2016 che si sta per concludere “quando mi sono classificato al 4° posto sempre con Qaro Dan ad una delle finali del Toscana Tour, nella media internazionale del Silver Tour”. Il momento particolarmente triste e doloroso risale all’epoca junior “persi il cavallo in gara. Ero alla Reggia di Caserta. E’ brutto da ricordare, da dire, da scrivere. Un dolore immenso”. Vorrebbe vincere ancora una medaglia ai campionati italiani ed ha come punto di riferimento quale cavaliere Ludger Berbaum “ perché ha un talento straordinario, una classe una forza una professionalità indiscutibile. E poi è un tedesco atipico!”. Suggerisce ai più giovani, ricoprendo anche il ruolo di istruttore, di investire sul cavallo giovane e crescere con loro “ non solo e tanto per un problema economico che sicuramente è pregnante. Ma per creare un forte intenso e cospicuo legame con il proprio cavallo con il quale si gareggerà molto meglio in proseguo” ed aggiunge qualcosa in merito alla sua visione di equitazione “ la tecnica è sicuramente una componente chiave della formazione equestre, ma non è tutto. Pur essendo stato allievo di Mario Maini non sono realmente maniacale nella cura del lavoro in piano. Preferisco effettuare un lavoro su barriere, esercizi, cavalletti e piccoli salti che mi aiutano ad esaltare e sviluppare equilibrio e cadenza. Credo tanto nella semplicità, nell’equilibrio, nella sintonia con il nostro cavallo…e cosa più importante nella sensibilità del cavaliere, dote imprescindibile per ognuno di noi”