E' venuto a mancare poche ore fa Mario Maini. Nella sua casa della campagna romana, dove ha vissuto fino alla fine con i suoi cavalli e i suoi cani, si è spento ad 88 anni uno dei cavalieri che hanno firmato quel capitolo di storia gloriosa della nostra equitazione. Di lui si possono ricordare le tante vittorie internazionali che a partire dagli anni '50
hanno costellato il suo palmares, la specialità nel fare centro nelle gare di potenza, in cui ha annoverato diverse decine di vittorie, la sua duttilità a stare in sella in campagna quanto in campo ostacoli e persino nel Palio di Siena. Di lui però è il suo particolare, profondo rapporto empatico con "l'essere Cavallo" che ha colpito chiunque l'abbia conosciuto. Il Cavalier Maini ha sempre ripetuto che l'equitazione è arte: istruttore acuto, dai modi burberi che non tutti sapevano interpretare e accettare, stimolava gli allievi alla profonda osservazione dell'atleta cavallo, alla sua morfologia, agli aspetti meno comprensibili del carattere, alla sua cura che doveva essere sempre molto meticolosa, attenta e competente. Non ha mai fatto sconti a nessuno, con il suo carattere un po' duro, schietto e diretto nel comunicare anche le cose meno piacevoli, ma anche in grado di trasmettere con grande energia il suo patrimonio di conoscenza e di esperienza. La nostra Regione perde oggi una grande figura degli sport equestri, che ci ha ben rappresentato nel mondo e a cui siamo grati. Daremo notizia sullo svolgimento delle esequie non appena riceveremo informazioni in merito.
Per approfondire a questo link un articolo di Giulia Iannone che racconta di uno stage tenuto da Mario Maini nel dicembre scorso presso la Scuderia I Pioppi.