Nuti-GiorgioPubblichiamo di seguito l'intervista a Giorgio Nuti che Giulia Iannone ha realizzato per il sito dell'ANCCE

Continuano i cicli di stage , anche a Roma,  tenuti da Giorgio Nuti.

Avevo 20 anni. Piero D’Inzeo mi disse che cercava per la squadra “Cavalieri e  non passeggeri a bordo” IO  non fui reputato ancora  un cavaliere maturo e completo” racconta durante lo stage, Giorgio Nuti rivolgendosi  al gruppo  composto da cavalieri in erba .”

Quelle parole” ha aggiunto”  mi furono di monito per la mia carriera successiva. Fu difficile intraprendere la strada della consapevolezza e precisione, ma scelsi in tempo cosa essere a cavallo e che tipo di equitazione portare avanti. Non abbiate paura, voi ragazzi più giovani, di dare sin da subito una svolta alla vostra equitazione. Siate cavalieri non passeggeri a bordo, siate guide dei vostri compagni a quattro gambe,  non fatevi portare a caso nei percorsi di gara”.

Sono molte le parole, le immagini, i ricordi, gli aneddoti, i moniti e gli imperativi tecnici che segnano dentro le coscienze “equestri” di coloro che prendono parte ad uno stage tecnico con il “Cavaliere Campione” Giorgio Nuti, sia come cavalieri in lavoro che come tecnici in fase di aggiornamento e crescita nel settore della formazione. Per quanti appassionati e desiderosi di una risposta, Nuti sa dare tante conferme ed esempi concreti della sua linea di insegnamento. “Lavorate sempre i cavalli verso il basso per aprire la schiena. Stretching e distensione, insegnate bene ai vostri cavalli ad usarsi nel lavoro, tanto in piano, quanto sul salto, non serve saltare molto  ed alto, i veri problemi di gestione-ritmo e cadenza, direzione, confidenza- si vedono e si affrontano lavorando ad libitum sulle barriere. E’ un tipo di lavoro che vedo scomparire dal daily work, assieme al buon lavoro di cavallo basso e rotondo. In piano ricercate sempre  la connection, non esagerate con l’uso della redine interna: in maniera impropria essa  torce le incollature, incappuccia e traversa il cavallo. Cercate il cavallo dritto e troverete la strada che porta alla giusta e vera riunione o collection.  Siate calmi, pazienti, sereni e sensibili. Non portate rabbia ai vostri cavalli ma grande determinazione ed incisività. E cedete spesso per confermare le giuste azioni.” C’è tutto un mondo di incontri e di scoperte e di soluzioni tecniche in ogni suggerimento di Giorgio Nuti che fa lezione e che si diverte tanto. Si ha tanto la sensazione di essere accanto allo “Chef de equipe” morale della squadra italiana di salto ostacoli. Ai tanti completisti presenti allo stage, Nuti  suggerisce di trovare le giuste regolazioni per le tre discipline: “ La prova di salto ostacoli va affrontata in maniera specifica. La sciate prendere anche voi, il giusto spazio in battuta, i cavalli devono prendere aria, devono usarsi, totalmente basculare, usare bene l’incollatura, ed alzare il garrese. Voi più degli altri dovete saper cambiare e regolare il cavallo all’occorrenza a seconda della disciplina in cui siete impegnati”.

Abbiamo rivolto alcune domande a Giorgio Nuti:

Lei ha deciso di non ricoprire il ruolo federale di Commissario e tecnico Selezionatore della squadra italiana di salto ostacoli. Eppure i cavalieri italiani indicavano a gran voce il suo nominativo. Ci spiega come è andata in realtà?

 

“il Presidente Dallari mi ha chiesto di ricoprire il ruolo di Chef de equipe della Nazionale Italiana, spiegandomi al contempo che il budget disponibile in Federazione per tale incarico era poco. Sono stato molto gratificato e lusingato dalla richiesta. Però ho deciso di non accettare: avrei dovuto lasciare il lavoro nel quale sono impegnato quotidianamente, consolidato e confermato dopo anni di impegno e dedizione.  Arrischiarmi in una  situazione alquanto complicata, difficile e rischiosa non mi è parsa una decisione vantaggiosa. Per motivarmi ulteriormente, poiché i cavalieri mi richiedevano a gran voce, mi è stato suggerito di abbinare al Ruolo Federale di Chef de equipe anche una attività collaterale  di stage tecnici, per accrescere il budget economico. Non ho potuto se non confermare il mio rifiuto. E’ assolutamente impossibile, a mio modesto avviso e modo di concepire il lavoro tecnico, allenare una squadra nazionale e andare in giro sul territorio italiano a tenere stage tecnici. Ecco come è andata la faccenda. E’ tutto molto semplice e lineare!”

Ho intervistato recentemente Jacopo Comelli, il “giovane”  Commissario tecnico del completo, settore pony. Lui mi ha parlato moltissimo di lei e della sua proficua collaborazione con i suoi allievi, Arrighi, Manara e tutti gli altri. Comelli auspicava di poterla coinvolgere anche per dare man forte alla preparazione dei pony del completo in vista dei Campionati Europei ad Arezzo.  Come siete rimasti in tal senso?

“Dobbiamo ancora parlare in tal senso. Comunque vado spesso da lui e seguiamo u intenso programma di collaborazione con i suoi allievi”.

Durante i suoi stage dedicati ad ostacolisti e completisti al contempo, cita spesso, oltre Nelson Pessoa, anche George Morris. Questo leggendario tecnico, colonna portante della squadra americana si è ritirato. Cosa ne pensa?

La Usef ha nominato un ottimo erede, valido e preparato. Non avrà problemi. Anche perché la strada tecnica, concettuale, lo stile è già chiaro e ben impostato. Lo stesso Morris sarà ancora a disposizione nell’ombra insieme  a tutti gli altri punti di riferimento per la squadra. Vedrete che faranno bene lo stesso!”

Dato che abbiamo parlato di squadre… volgiamo una sguardo anche alla situazione in Italia. Cosa si può dire?

“ Spero molto nel vento di rinnovamento e di rinascita. Sono molto fiducioso in vista degli appuntamenti futuri ed a breve scadenza. I cavalieri consolidati e di esperienza sapranno dire la loro.  Ma più di ogni altra cosa, io confido nelle nuove leve. E ce ne sono tante. Ed hanno bisogno di cavalli….e non solo !”

GIULIA IANNONE

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