"L’uomo è ancora più grande del campione!". Così È stato descritto Jaume Punti Dachs, pluricampione europeo e mondiale di endurance, dal dottor Fabrizio Pochesci durante la presentazione alla folta platea di appassionati, ed è esattamente questo che è emerso dallo stage di sabato 23 aprile ai Pratoni del Vivaro, nella magnifica cornice dell’ agriturismoArmando Iacchelli - Scuderia Pian dei Cerri. Il campione spagnolo si è soffermato per diverse ore su concetti semplici riguardanti il rispetto del cavallo, la necessità di esercitare tanta autocritica e di fissare obiettivi ben chiari da raggiungere, attraverso la costanza e il duro lavoro.
Jaume Punti Dachs, nell'accettare l'invito del CR Lazio aveva espresso il desiderio di incontrare i giovani e così è stato, le scuole di endurance laziali non si sono fatte sfuggire l’occasione, presentandosi all’appuntamento numerose e tutte con la divisa del proprio circolo, diversi i partecipanti provenienti da altre regioni, in particolare dall’Umbria.
Rivolgendosi alle nuove leve il campione spagnolo ha voluto sottolineare l’importanza di credere in se stessi, di porsi degli obiettivi e di non ricercare nei like dei social la legittimazione di terzi, perché quella non serve a nulla. Solo formandosi e lavorando sodo si possono raggiungere dei traguardi importanti; un altro concetto ripetuto più volte ha riguardato l’importanza della famiglia, degli amici e del Team, dell’armonia con la quale bisogna lavorare tutti insieme in un clima di felicità e distensione così da trasmettere al cavallo la positività dell’ambiente che lo circonda, rendendolo a sua volta sereno e felice.
Con la sua semplicità e la sua grande saggezza Jaume ha di fatto conquistato gli oltre centoventi partecipanti che più volte durante l’incontro lo hanno a lungo applaudito.
Commovente, infine, il ricordo che il campionissimo ha voluto dedicare ad Alisia Mastrodonato, giovane endurista laziale scomparsa prematuramente pochi giorni fa.
In foto: Jaume Punti Dachs riceve il ringraziamento da parte del Consigliere FISE Lazio Alessandro Salari e dal dott. Fabrizio Pochesci