Francesca Salvadè è una delle amazzoni più vincenti degli ultimi anni, il Comitato Fise Lazio l' ha intervistata per conoscere un po' più da vicino la sua storia.
Avvicinatasi al mondo dell'equitazione all'età di tre anni non ha mai più pensato di smettere. I primi passi li ha mossi nel mondo del Salto Ostacoli,
seguendo la passione della sorella. Nonostante siano arrivate sin dal debutto le prime vittorie, dal 2011 sceglie di dedicarsi alla specialità del Dressage.
Dopo solo sei mesi dall'arrivo di Comy è arrivata la convocazione per le Olimpiadi di Londra 2012, per Francesca è una totale sorpresa, un sogno che si realizza, probabilmente in modo così veloce che sembra tutto un gioco; aiutata dalla spensieratezza della giovane età, Francesca, torna da Londra con una forza in più, rendendosi conto di esser cresciuta sia come persona che come amazzone, ma con la consapevolezza che contraddistingue i veri campioni afferma: "bisogna lavorare duro per migliorare".
Dopo Londra e i tanti risultati raggiunti arrivano anche le prime delusioni, forse la più grande è stata ai Mondiali 2014 di Caen, dove Francesca era arrivata carica di aspettative. Dopo aver conseguito tutte le qualifiche nel miglior modo possibile, credeva di poter raggiungere la medaglia ma in questo sport, si sa, "non si può mai avere tutto sotto controllo" e così il giovane Muggel decide di tirare fuori tutto il suo carattere durante i tre minuti della ripresa; la sua attenuante? Aveva solo 7 anni. Nel 2015 si fa perdonare con il quarto posto agli Europei.
Nel 2016 arriva la seconda convocazione per le Olimpiadi di Rio 2016, un'esperienza diversa rispetto a quella di Londra: Francesca è maturata, ha preso consapevolezza di esser un'atleta a 360 gradi e come tale sa che nello sport bisogna avere pazienza e concentrazione e sentirsi appagati anche del nono posto.
Nonostante abbia vinto tanto, nel cassetto Francesca ha ancora tanti sogni, le trema la voce quando pensa alla possibilità di una medaglia alle Olimpiadi di Tokyo, ma "si accontenterebbe" anche di una vittoria ai Mondiali negli Usa!
Nonostante qualche delusione Francesca non ha mai pensato di smettere: "bisogna essere coraggiosi e combattivi se si punta in alto"; l'energia giusta le viene trasmessa anche dal suo istruttore Deodato Cianfanelli con il quale ha un rapporto speciale e che l'ha fatta crescere sotto tutti i punti di vista.
Pensando agli ultimi mesi le vengono in mente le emozioni dell'internazionale di Casorate, dove ha vinto la categoria più importante a squadre e si sente soddisfatta soprattutto per aver ottenuto un buon punteggio nella Kur, tallone d'Achille per la giovane campionessa.
Mentre era a Casorate ha ricevuto, a Roma, il Premio Generale Lodovico Nava: "un onore aver ottenuto tale privilegio, in ricordo di uno tecnici migliori che l'Italia abbia mai avuto"
Il messaggio che Francesca vorrebbe trasmettere alle giovani leve è di non arrendersi, di crederci fino in fondo e di responsabilizzarsi prendendosi cura dei propri cavalli.