I ricordi del completista italiano spiegati alla storica Società Ippica Romana La Farnesina
Si è tenuta mercoledì 28 novembre 2012 presso la Sala conferenze della Società Ippica Romana, detta “La Farnesina” , la conferenza tenuta dal Cavaliere Ingegnere Mauro Checcoli. “Ricordi Olimpici del cavaliere medaglia d’oro nel completo a Tokyo 1964”.
Nel pomeriggio, un paio d’ore prima della conferenza, il Cavaliere Checcoli ha tenuto una lezione riservata agli allievi della squadra agonistica della Farnesina convocati per l’occasione dal Direttore Tecnico, Michele Costantini.
Alle ore 18 la sala era gremita di gente. Tra i nomi illustri presenti nel parterre de rois, segnaliamo, giusto per citarne alcuni, Giulia Serventi, Duccio Bartalucci, Stefano Brecciaroli, Giuseppe Brunetti che ha introdotto in sala Antonella Dallari Presidente della Fise da circa 2 mesi. “ Mauro Checcoli è il fautore ed il divulgatore di una equitazione colta, sapiente e consapevole fatta di spazi di riflessione, meditazione ed approfondimento” è stato detto come nota introduttiva alla personalità equestre. Ed in questa ottica ed in questa prospettiva va intesa la conferenza didattica che la medaglia d’oro individuale e a squadre di Tokyo 1964 ha voluto offrire alla platea, composta fortunatamente anche di giovani allievi della Società Ippica Romana.
Checcoli ha letteralmente interessato e conquistato gli astanti cominciando la sua riflessione dalla proiezione di un video storico in bianco e nero girato appunto a Tokyo 1964 dalla Televisione giapponese. Così ha iniziato a raccontare a spiegare a far riaffiorare attraverso i dati tecnici, i luoghi, la qualità del terreno del cross, la natura degli ostacoli del concorso....quella gloriosa olimpiade che vide l’Italia di Fabio Mangilli “Uber Alles”. L’Italia col suo metodo, l’Italia col suo stile, col suo mood, L’italia con la sua inconfondibile scuola equestre naturale. Poi è apparso Surbean il cavallo irlandese Grigio pomellato che ha mostrato ancora oggi a distanza di tanti anni la sua classe e la sua energia, la sua voglia di essere campione sul gradino più alto del podio. “Fresco sempre in mano, brillante, ardente con quelle orecchie in avanti ad anticipare tutto, con quegli occhi e quello sguardo fiero, attento ad illuminare il tragitto di gara. Tra la nebbia, tra la pioggia”. Checcoli precisa con grande umiltà che questo non è un escamotage per incensare se stessi o la propria carriera. Questo è un modo per continuare ad analizzare ed a sostenere per la sua validità tangibile un metodo di stile e di tecnica che vinceva ieri come oggi. “ Io ero quasi inconsapevole di quanto facessi ed eseguivo alla lettera e con fiducia ciò che il nostro Maestro insegnava e sosteneva”. Rammenta l’ingegnere campione. Di qui allora il racconto storico e cronologico sulla divulgazione del metodo tecnico della scuola italiana che ha poi invaso come un vento nuovo e di rinnovamento tutto il mondo, fino ad arrivare in Francia Inghilterra ed America. “ Tutti quelli che vedete oggi veloci, agili e competitivi hanno nella loro genealogia tecnica un Alvisi ed un Amalfi”. Ciò che gli altri hanno assorbito come fattore competitivo e vincente , noi tendiamo a perdere e tralasciare perché siamo invasi da cavalli belgi, tedeschi, olandesi. Comprare questo tipo di cavallo significa comprare il sistema equestre di questi paesi. Tanti spunti concreti e sostanziali, brevi pennellate sull’uso sapiente di una buona mano che nasce da una posizione corretta fino ad un assetto dinamico in sintonia perfetta con il movimento. A grande richiesta Mauro Checcoli tornerà a parlare del completo italiano a Los Angeles 1984. “La prossima volta desidererei lavorare in campo con cavalli difficili e caratteriali. Ho ricevuto diverse soddisfazioni in carriera gareggiando con questi tipi di cavalli definiti problematici in prima battuta.” Trovare in loro una chiave di lettura e renderli semplici e confidenti e fiduciosi con il metodo naturale rappresenta sicuramente una scintilla in più per un cavaliere che nella vita sportiva ed agonistica ha saputo superare ogni tipo di ostacolo! (Giulia Iannone)