Il mondo equestre si è riunito oggi ai Pratoni del Vivaro per dare l'ultimo saluto ad Albino Garbari. Completisti, e non solo, amanti dei Pratoni, e non solo: i "cittadini" degli sport equestri sono stati tutti, per una volta, d'accordo. Albino era una persona grandiosa. E non si tratta della solita bontà cerimoniosa, ma di pura e semplice verità insindacabile.
A questo punto, viene da chiedersi, come sarebbe stato questo nostro mondo se fosse stato popolato da tanti "Albino Garbari"? Impossibile saperlo, perché, come testimoniano tutti, di Albino ce n'è uno. "Ce n'è", lo diciamo al presente, perché quello che lui è stato e quello che lui ha dato resterà nel cuore di tutti come esempio da imitare, come patrimonio da custodire, come stimolo a dare il meglio di se stessi.
"È stato un momento di forte emozione per i numerosi convenuti - ha dichiarato Giuseppe Brunetti - sembrava che Albino avesse chiamato tutti per l'ultima magia o colpo di scena, quella di far rinascere il CEF. Sembrava volerci spronare a gettare il cuore oltre l'ostacolo per superare gli adempimenti anche amministrativi e concorrere insieme alla ricostruzione di un impianto essenziale e non sfarzoso, proprio come era Albino.Sono certo che il nostro Presidente, come tutti gli altri, abbia colto anche lui, nel profondo del suo cuore, questo messaggio".
(Dan. Cur.)