Domani, mercoledì 26 settembre, si terrà la prima riunione del nuovo Consiglio Federale. Due sono i consiglieri della nostra Regione che sono stati eletti come membri del Consiglio Federale: Amos Cisi, eletto come rappresentante dei Tecnici e Marco Di Paola, eletto come rappresentante dei cavalieri proprietari.
Di seguito le interviste ai due neo-consiglieri , ai quali il Comitato Regionale Fise Lazio porge i suoi auguri di buon lavoro.
Amos Cisi
Generale, il suo è un ruolo cruciale all'interno del Consiglio federale: Lei può veramente rappresentare il punto di contatto tra la dirigenza e le esigenze dei Tecnici e di quanti operano a livello professionale nel nostro sport. Come intende operare?
Si, il mio è l’impegno in tal senso è molto importante e ne sento la responsabilità. Il primo passo è di ascolto delle esigenze di coloro che mi hanno eletto: girerò molto per osservare le realtà sul campo. Sarà poi mio compito far presente in Consiglio cosa emerge da tali confronti, ed elaborare degli interventi mirati sulle esigenze delle diverse realtà territoriali e delle diverse discipline.
La sua è stata una nomina a larghissima maggioranza di voti, Cosa ne pensa?
A seguito delle modifiche statutarie si è trattato della prima elezione diretta di questa figura: l’abolizione delle deleghe ha fatto sì che si avesse un voto che è espressione diretta di chi deve essere validamente rappresentato in consiglio. A differenza degli altri candidati che hanno presentato la propria candidatura molto sotto alla data delle elezioni, io avevo pianificato da tempo e questo mi ha consentito di entrare in contatto diretto con la realtà elettorale, e di poter comunicare con un filo diretto, soprattutto durante i concorsi sui campi di gara.
Quanti sono in Italia i Tecnici e nella loro totalità gli operatori professionali? Possiamo dire che Lei rappresenta numericamente una delle realtà più "corpose" della FISE?
La Federazione conta nel 2012 oltre 13.000 istruttori e 4.000 ufficiali di gara: sicuramente una realtà molto consistente, che opera costantemente sul campo, con esigenze e problematiche tra le più disparate, e che ha quindi bisogno di essere rappresentata efficacemente in consiglio. Credo sia importante creare le sinergie con un pool di tecnici altamente qualificati, creare una formazione di base uniformata con un unico metodo, porre attenzione sugli aggiornamenti necessari ai tecnici già qualificati su un unico programma nazionale, rivedere la qualità dei corsi di formazione OTEB aggiornate secondo le nuove nascenti esigenze.
Sarà inoltre importante introdurre e/o potenziare i servizi di assistenza legale ed assicurativa, che possano garantire una ampia copertura a chi opera in maniera professionale nel nostro sport.
Bisognerà lavorare inoltre per introdurre un Ordine Professionale per inquadrare la figura del tecnico, che attraverso i piani di intervento regionale può creare un riferimento definito ala professione, dare opportunità di accesso a corsi di formazione più qualificanti.
Sarà opportuno creare elementi di raccordo anche con le altre figure tecniche che operano nello sport, come giudici, direttori di campo e segreterie di concorso, in sinergia con i referenti di ogni settore. Si dovrà delineare inoltre il ruolo professionale del preparatore di giovani cavalli, in un progetto unico di sviluppo della filiera che parta dai pony, giovani cavalli e giovani cavalieri, in sinergia. Qui si inseriscono anche le figure di riferimento dei rappresentanti di allevatori e dei proprietari di cavalli. Un lavoro di squadra, che dovrà puntare sui diversi fattori che possono influire positivamente sui risultati del nostro sport.
Come intende operare rispetto alle discipline non olimpiche?
Va riconosciuta alle discipline non olimpiche, inglobate in tempi non lontanissimi nella Federazione da altre federazioni, pari dignità e spazio all’interno del Consiglio Fderale. Ritengo importantissimo creare una piattaforma di formazione che sia uguale per tutte le discipline per dare una base uniformata. Su questa base si farà riferimento ai Tecnici specifici di ogni disciplina, che avranno il compito di avanzare le loro istanze per interfacciarsi efficacemente con la Federazione.
Ritiene che la Sua presenza e quella di Marco Di Paola, i due consiglieri eletti che appartengono alla nostra Regione, potranno dare la giusta collocazione in ambito federale al Lazio, che negli ultimi anni era stato piuttosto penalizzato dalla politica federale nazionale?
Non solo la presenza dei consiglieri del Lazio, ma la presenza nella nostra Regione di tecnici altamente qualificati e delle molte figure professionali che potranno essere parte attiva delle commissioni che il nuovo consiglio federale costituirà, saranno una risorsa a cui attingere che contribuirà per riportare la nostra Regione al lustro che le spetta. Eventi come Piazza di Siena e Roma Cavalli possono essere il volano per rilanciare il nostro sport, senza dimenticare il potenziale del nostro Centro Equestre Federale.
Si potrebbe grazie anche al supporto del Comitato Regionale Fise Lazio, dare energia ad un progetto da sviluppare con il Comune di Roma per coniugare proprio a Piazza di Siena, nel cuore di Villa Borghese, storia, cultura e tradizione con lo sport, attraverso un progetto ambizioso e ricco di opportunità, di cui il presidente Brunetti potrà essere portavoce in sede comunale.
Siamo consapevoli che il Consiglio Federale deve come primo atto fare il punto dello stato finanziario della FISE per capire su quali fronti operare in priorità, e non è un compito facile.
Cenni biografici:
Ha iniziato a montare a cavallo in Accademia Militare di Modena all’età di 18 anni. Ha frequentato la Scuola Militare di Equitazione con il Colonnello Piero D’Inzeo, arruolato nell’Arma dei Carabinieri, è stato Comandante del Centro Ippico dei Carabinieri, della Compagnia Carabinieri di Grosseto, del Gruppo Carabinieri di Mantova. Colonnello della Legione Carabinieri di Padova. Paracadutista e pilota di aeroplano militare. Direttore del Centro Ippico Europa del M.o Pavarotti di Modena, direttore del Centro Equestre Federale dei Pratoni del Vivaro. Consigliere federale e Vice Presidente Vicario della FISE. Giudice nazionale di salto ostacoli e di equitation dal 1991, chief stuard internazionale. Come cavaliere ha partecipato ad alcune Coppe delle Nazioni e ha preso parte 4 volte al Concorso Ippico di Piazza di Siena. Il Generale Cisi è stato Mossiere (giudice unico alla partenza) del palio di Siena per 22 edizioni, del Palio di Ferrara per 5 volte e del palio di Asti 3 volte.
E’ sposato con Roberta da 45 anni, ha una figlia Laura. Suo nipote, Tommaso (che purtroppo non monta a cavallo).
Marco Di Paola
Marco, sei il primo rappresentante dei cavalieri-proprietari eletto nella FISE, figura in quota atleti introdotta con le ultime riforme dello statuto. Come vedi l’inserimento di questo ruolo, senza precedenti storici nell’ambito delle attività federali?
La prima riflessione che c’è da fare è sulla scarsa conoscenza che ancora sussiste nell’ambito di questo ruolo: quanto abbiamo potuto osservare nel caso delle elezioni della regione Marche, dove non è stato eletto nessun rappresentante di questa categoria per assenza di candidati con i requisiti, è sintomo che ancora non esiste sufficiente sensibilità e diffusione delle informazioni in merito a questa figura che è entrata a far parte del Consiglio Federale. Sarà quindi il mio primo compito lavorare in tal senso: portare a conoscenza della base l’esistenza e le funzioni di questo ruolo chiave, che potrà essere interlocutore con i vertici federali e portarvi le esigenze della base.
Il secondo punto su cui intendo lavorare è quello di dare una identità più chiara alla figura del cavaliere-proprietario, uscire dagli schemi attuali e far capire che nel profilo di questa figura si può identificare una fascia molto vasta e molto più vicina alla base dei praticanti di quanto si sia portati a credere. Il mio ruolo terrà conto delle esigenze più disparate, che vanno da quelle degli ippo-genitori, dei proprietari-agonisti per arrivare a quelle delle “scuderie” di primo livello: si tratterà di disegnare un perimetro ed dare una identità e dignità all’attività che coinvolge coloro che sono in relazione con il “cavallo atleta”.
Vorrei ricordare che l’inserimento di questa figura di rappresentante, di recente emanazione, aveva già trovato in passato, espresso attraverso altre forme, una collocazione nell’ambito della FISE.
Tu hai rivestito il ruolo di Vice-Presidente del Board dei Proprietari nella precedente amministrazione. Questa esperienza avrà una connessione con questo nuovo incarico?
Il Board dei Proprietari ha iniziato a lavorare a febbraio 2012 ed ha avuto nell’ambito della FISE un ruolo puramente consultivo che riunisce dieci proprietari delle diverse discipline olimpiche; è stata istituita per dare voce alle esigenze dei proprietari di cavalli. Auspico che la nuova presidenza decida di proseguire nell’utilizzare l’importante contributo che una figura carismatica come quella del Cavalier Vittorio Orlandi, presidente di questa commissione, può dare in questo cruciale aspetto dell’equitazione, sempre prima di tutto nell’interesse dell’atleta cavallo. Con Orlandi siamo partiti redigendo prima di tutto un “codice etico” per i proprietari, nella ricerca delle migliori modalità di coinvolgimento dei proprietari, con l’intento di promuovere il marketing associativo e dare al proprietario del cavallo la visibilità che garantisca il giusto ritorno del suo impegno. Per quest’ultimo obiettivo è necessario, così come intrapreso da Orlandi in ambito di regione Lombardia, definire con chiarezza presso l’Agenzia delle Entrate l’aspetto fiscale della proprietà dei cavalli con finalità sportive, e di poter operare quindi in totale trasparenza.
Il mio ruolo come rappresentante della categoria in seno al Consiglio Federale può rappresentare anche l’anello di collegamento fra il Board e la Federazione. Vorrei inoltre sottolineare che la mia figura è innanzi tutto di cavaliere: come tale può ben rappresentare le esigenze della base dei praticanti a 360°. L’attenzione a recepire le esigenze delle associazioni ritengo sia molto importante oggi per la crescita del nostro sport: devo dare atto ad Antonella Dallari che la sua capacità di ascoltare le istanze delle associazioni le ha permesso di interpretare e rappresentare il malcontento della base, e questo ha contribuito non poco al suo successo elettorale.
Una ultima precisazione: ritengo che in questo ambito sarà molto importante dare spazio e coinvolgere anche i rappresentanti dei cavalieri proprietari di tutte le discipline che fanno capo alla nostra Federazione, non solo quelle olimpiche. Non dobbiamo dimenticare che attualmente le discipline non olimpiche hanno al loro attivo una grande base di praticanti e di cavalli impiegati.
L’ultimo punto: quanto può positivamente influire per il Lazio equestre avere due membri del Consiglio Nazionale ( l’altro è Amos Cisi) che appartengono alla nostra Regione?
Recentemente ho avuto occasione di scambiare alcune opinioni con il Generale Amos Cisi e con lui abbiamo già pianificato gli elementi di una fattiva collaborazione. Lo ritengo un uomo di notevole competenza ed esperienza, che ha già ricoperto il ruolo di Consigliere nazionale in passato ed ha un curriculum professionale di notevole spessore, sarà per me un importante punto di riferimento. Sono convinto di sostenere in Consiglio la sua figura come Vice –Presidente. Questo darebbe alla nostra Regione, a cui riconosco un ruolo molto importante nel panorama nazionale, il giusto peso. Ritengo che la nostra Regione sia stata in passato molto sottovalutata, e ritengo invece che debba essere coinvolta molto più come parte attiva e protagonista in quegli eventi di grande rilievo che il nostro territorio ospita, come Piazza di Siena e RomaCavalli e quelli che si svolgono nei due impianti principe per la nostra regione per la disciplina del Concorso Completo, il Centro Equestre Federale ed il Centro Militare di Equitazione, che vanno potenziati ed elevati di livello. L’enorme potenziale che ha la nostra Regione, in posizione strategica sul territorio, va meglio sfruttato ed utilizzato per garantire un interesse forte da parte degli sponsor che potranno fornire nuova energia a fronte delle grandi opportunità di visibilità di questo sport sul territorio. La Federazione si dovrà impegnare quindi a sfruttare tale opportunità in sinergia con il Comitato Regionale.
Cenni biografici
Ho 44 anni ed ho iniziato a montare a 7 anni al Pony Club Roma di cui oggi sono uno dei soci proprietari e membro del Consiglio direttivo. I miei maestri sono stati prima Antonio Rassu, poi Adriano Capuzzo ed infine –scelta la strada del salto ostacoli- Duccio Bartalucci. Da juniores ho svolto attività agonistica nelle 3 specialità olimpiche compresi Campionati italiani e Saggio delle Scuole, come era usuale con il dott. Capuzzo. Da Young Rider nel 1989 sono entrato come ufficiale dei Carabinieri nel Gruppo Sportivo del Reggimento Carabinieri a cavallo con l’allora colonnello ora Generale Giancarlo Guttierez. Mi sono laureto in giurisprudenza nel 1991, dal 1996 sono avvocato presso il Foro di Roma, ma ho assecondato la mia vocazione imprenditoriale con l’azienda familiare che opera nelle costruzioni e con la realizzazione di un’industria di aerei ultraleggeri ed una holding di sviluppo immobiliare. Dai primi anni ’90 fino ai primi anni 2005 mi sono dedicato esclusivamente ad emergere nella professione uscendo totalmente dal mondo dei cavalli. Nel 2005 sono stato coinvolto dall’entusiasmo dell’amico Freddy Arduini nella realizzazione di un maneggio dedicato al salto ostacoli che abbiamo costruito insieme a nord di Roma ed oggi è una realtà agonistica: l’AsperTeam. Riesco a svolgere attività sportiva grazie all’aiuto dell’amico Adriano Gigli che mi addestra i cavalli e continua ad insegnarmi con passione e tanta pazienza. Nel 2010 ho incontrato Luca Marziani che mi ha proposto un progetto sportivo. Gli ho dato fiducia e gli ho chiesto impegno e serietà. Assistiti anche da un po’ di fortuna, abbiamo realizzato una scuderia che contribuisce ai successi italiani. L’organizzazione, la serietà, la trasparenza dei rapporti ed i risultati ci hanno agevolato a coinvolgere altri appassionati investitori che contribuiscono nell’acquisto dei cavalli.