Si svolgerà presso la sede della Biblioteca Militare Centrale
“Federigo Caprilli: sempre attuale?”. È questo il titolo del convegno-dibattito con cui la Federazione Italiana Sport Equestri vuole tenere alta l’attenzione nel 150° anniversario della nascita (8 aprile 1868) di colui che è considerato il padre dell’equitazione naturale: il capitano Federigo Caprilli.
L’appuntamento, organizzato dal Centro Studi della FISE e che si avvale del determinante sostegno dello Stato Maggiore dell’Esercito Italiano e del patrocinio della Regione Lazio, è in programma mercoledì 28 novembre prossimo nella prestigiosa sede della Biblioteca Militare Centrale, che trova sede all’interno del Ministero della Difesa (Via XX Settembre, 123/A - Roma).
Diversi e dal grande profilo storico, culturale, scientifico, ma anche sportivo saranno gli interventi inseriti nel programma del convegno, che sarà a giorni disponibile sul sito web della FISE.
A moderare i numerosi relatori chiamati in causa per l’occasione saranno Umberto Martuscelli, noto giornalista del mondo equestre e Mauro Checcoli, medaglia d’oro olimpica nella disciplina del completo a Tokyo 1964, già presidente della FISE e dell’Accademia Federigo Caprilli e vera e propria testimonianza vivente di quello che è considerato – a ragion veduta – lo “stile caprilliano”.
NOTA - L’equitazione naturale nasce con Federigo Caprilli, in Italia attraverso un autentico e inedito sistema basato su principi dinamici e di equilibrio naturali da attuare con procedimenti e tecniche finalizzati alla realizzazione di un programma funzionale alla formazione del binomio uomo-cavallo. Principi di nuova concezione per l'epoca e universali; moderni ancora oggi. Caprilli è stato il precursore e l’inventore di questo metodo, adottato e impiegato prima di tutto in Italia e poi esportato in tutto il mondo. Nato da una famiglia benestante, ma rimasto ben presto orfano del padre, Caprilli entrò giovanissimo al Collegio Militare di Firenze e poi di Roma, “porte di ingresso” dell’Accademia Militare di Modena; per poi accedere alla scuola di Pinerolo, che, insieme a Tor di Quinto divennero i luoghi di sperimentazione del suo “sistema”. Con lui l’equitazione naturale italiana diviene la nuova equitazione, in grado, attraverso l’intuizione, lo studio e l’applicazione, di giungere ai livelli dei nostri giorni.